Andrea Intonti, freelance news producer non iscritto all'Ordine dei giornalisti, con un secondo lavoro utile a mantenere questo sito privo di pubblicità e, nel tempo liberato, volontario di clownterapia.
Appassionato di storia, negli anni ho scritto di mafie e traffici internazionali, diritti umani, cybersicurezza e geopolitica, collaborando con piccole e poco note testate tanto quanto con giornali e agenzie come Altreconomia (2015) e Pressenza (2018-2019).
Mi interessano i non detti, gli omissis delle storie, «quello che succede dieci centimetri» fuori «dello schermo del televisore». E poi nomi, collegamenti, intrecci. Mi interessano i dettagli di una storia, metterli insieme per trovarne il vero contesto. Spiegare i fatti alla base delle notizie e la loro provenienza, perché quasi niente nasce da un giorno all'altro e tutto ha un contesto che deve essere raccontato.
Dal 2018 su Omissis Edizioni provo a raccontare il "criptogoverno" italiano, per dirla con la definizione che già nel 1981 ne dà Norberto Bobbio.
Un racconto, lento e approfondito, sul vero volto del Potere italiano, la sua evoluzione storica e sugli uomini – e donne – che ne hanno permesso lo sviluppo; sui suoi intrecci tra mondo criminale e istituzionale, sui suoi progetti interni e dinamiche internazionali.
Un racconto che cerca di «mettere insieme i pezzi disorganizzati e frammentari» della realtà, nella consapevolezza che «gli uomini che cercano, finché continuiamo a farci le loro domande, non muoiono mai»[1].
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Note:
- Ecco, allora, io me lo immagino sulla spiaggia, ad ascoltare anche lui il canto di quella balena perduta(...)è un Uomo Che Cerca. E non importa se è morto prima di trovare. Gli uomini che cercano, finché continuiamo a farci le loro domande, non muoiono mai. (Carlo Lucarelli, Navi a Perdere, Edizioni Ambiente, 2008, p.102)
[Pagina aggiornata al 11 marzo 2020]